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      Io sò però benissimo che la ragione per la quale sia stimata vera la predetta propositione, Sphæra tangit planum in puncto, È perche il circolare s'adeguerebbe al piano, onde non saria circolare (& hà buona apparenza): ma chi dicesse (rimettendomi per sempre a miglior intelligenza), che nella brevità del piano, ove accade il contatto con la sfera, si trovi in quantità reale, respettiva indifferenza all'esser piano, e circolare, havrebbe forse detto meglio che in altra maniera; nè si sarebbe forzato à dire che nel punto fusse curvatura, come bisognerebbe dire, se toccasse in punto, poiche, per levarsi dal piano doverebbe il punto subito far parte di arco. Ne io intendo usar la distintione di sfere astratte e materiali, come fà il vostro Simplicio. Anzi essendo le Matematiche scienze reali, hanno da verificarsi realmente, e da esser applicate alle cose esistenti, come dite ancor voi: onde possino trovarsi e piani perfetti, e figure sferiche perfettissime. Havrei per minor assurdo, che le superficie piane tra loro si toccassero in un punto, che la sfera il piano. Di queste, e simili difficultà havrei ben caro haver le evidenze infallibili, che vantano i Matematici.
      Resta che diciamo alcuna cosa particolare, circa la risposta, che fate al decimo argomento, delle nuvole, e de gli ucelli. Dite per tanto, che perciò queste variationi in essi non si conoscono, perche oltre il moto loro proprio, sono portati con egual velocità dall'aria, nel modo, che son portate tutte le cose ugualmente, che sono entro una nave, facciano pur esse, dentro, qual moto particolare, e proprio le piace.


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Esercitazioni filosofiche
di Antonio Rocco
Appresso Francesco Baba Venezia
1633 pagine 230

   





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