Volete dunque risolutamente che le predette stelle siano state nel Cielo, e che ciò con universal assenso de' più periti Astronomi sia da' buoni intelligenti di questa professione ricevuto per vero indubitato; e voi specialmente, con pensiero costante, & immutabile, assicurato dalle vostre osservationi, da i calcoli pretesi da voi infallibili, lo affirmate e difendete per evidentissimo. Dalla qual positione ne inducete per conseguenza due altre: l'una, che quelle stelle fussero di natura celeste. L'altra, che i Cieli siano generabili e corruttibili. Or discorriamo prima del sito, e poi ordinatamente discenderemo alle conseguenze. Intorno à questa difficultà io non intendo, con calcoli, & osservationi ripugnanti alle vostre ed a quelle di coloro che la intendono con voi, provare, ò dimostrar l'opposito di quello che voi & essi hanno creduto provare e dimostrare, cioè che quelle stelle non siano state nella region celeste, ma solo fra gli elementi, e questo faccio per due cagioni. L'una, perche non pretendo concorrer con voi nelle professioni Matematiche, onde con altre opposite dimostrationi nell'istesso genere voglia espugnar le vostre: il che però non saria bastante per la mia causa, se fusse assolutamente questo concorso necessario, anzi havrei inappellabilmente persa la lite, e non havrei assunta l'impresa, ò ne desisterei; ma perche giudico, & è vero in effetto, che gli principij Filosofici sono per se stessi sufficientissimi alla difesa di ogni oppugnatione di quanto da loro dipende: come tutti i principij dell'altre scienze, sono in quelle totalmente bastevoli, se pur non fussero di subalternate, il che non occorre al proposito.
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