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      L'altra perche non credo pregiudichi in niun modo alle dottrine Aristoteliche l'apparenza di queste nove stelle, anco se nella region celeste, e nel firmamento istesso siano realmente state esistenti. Talche questo primo punto cortesemente per ipotesi vel concedo. Se ben potrei anco ragionevolmente inculcarvi, che nella diversità fallace, e variabile di tanti calcoli, che voi medesimo mostrate nelle particolari, e puntuali descrittioni di essi, siano parimente fallaci i vostri, e de gli altri che seguono il vostro parere, non meno che quei, di coloro che per l'istessa via hanno assignata alle sudette stelle sede, e situatione sotto la Luna. O almeno argomenterei in universale, e bene. Che quell'oggetto circa il quale diligentemente impiegandosi gli intelletti di molti intendenti e versati, non è uniformemente da loro conosciuto, non sia dimostrativamente (ondunque divenga il difetto) cognoscibile; di modo che, sealcuno in tali cognitioni deficienti, e forse appena probabili, si arroga sopra gli altri esser il vero, & unico dimostratore, meriti di esser stimato più tosto compagno d'Icaro che di Alcide. Io però non hò pur minimo pensiero di detrarre alle vostre fatiche, di scemare un punto di quanto giustamente vi si conviene; discorro solamente; e vi concedo quanto circa di questo volete. Siano state dunque assertivamente, e senza controversia nella region celeste le stelle nove; che perciò voi pretendete da questo? che fussero (dite) di natura celeste; & è la prima conseguenza.


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Esercitazioni filosofiche
di Antonio Rocco
Appresso Francesco Baba Venezia
1633 pagine 230

   





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