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      Al che io rispondo, che queste conseguenze non sono di alcuna necessaria illatione: E chi direbbe mai giuditiosamente, la tal cosa si è da noi novamente vista, dunque si è novamente generata? si è tolta di vista, dunque si è corrotta? è forse indistintamente l'istesso il comparire col generarsi, il disparire col dissolversi? mancano forse i modi di occultarsi senza disfacimento, e di scuoprirsi à noi senza novella nascita? Non date voi queste medesime apparitioni e nascondimenti alle stelle Medicee senza che si generino e si corrompano, ma solamente col volgersi nell'epiciclo intorno à Giove, e col restare ora luminose dal Sole, ora dalla assenza di esso tenebrose, & invisibili? e per qual cagione non ci potremo imaginare altri epicicli nella sfera stellata, che con moto proprio, e più tardo, in anni, ò secoli, raggirino le stelle, che già comparvero, e poi le ascondino, e che per la tardità del moto poco ne resti osservato, e conservato nelle memorie de gli huomini? qual diversità di cagioni concede à vostro arbitrio le nasconderole alle stelle, che voi volete; e l'altre più grandi, e più belle, posto nel più conspicuo Cielo di tutti, non siano degne di giuochi sì dilettevoli, ma comparse appena una volta, quasi esuli con pena capitale havendo rotti i confini, ne siano perciò dannate à morte? Direte forse che il moto delle stelle Medicee, per esser celere e di tempo solamente di hore, non può ammettere queste repentine generationi di corpi così vasti e nel medesimo sito. Non sapete, (ripiglio io) che, il più & il meno non variano in quanto tali la natura de loro soggetti, e singolarmente mentre questo più e questo meno concernano solo la duratione?


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Esercitazioni filosofiche
di Antonio Rocco
Appresso Francesco Baba Venezia
1633 pagine 230

   





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