Collocata però in questo, ò in quell'altro modo, non seguirebbono gli inconvenienti che inettamente inferiscono alcuni (secondo che voi riferite); cioè, che si potrebbe dire, essendo nell'orbe magno la terra & nel centro del Mondo il Sole, che esso Sole, Venere, e Mercurio sono sotto la terra, e che le materie gravi vanno naturalmente all'insù e le leggiere all'ingiù; e che Cristo, nostro Signore e Redentore, salì a gli inferi e scese in Cielo, quando partì da noi. Non vagliono, dico, giache tanto verso i detti pianeti quanto verso altra parte l'allontanarsi dalla terra è sempre salire, & avvicinarsi al Cielo; Non sono però argomenti da esser nominati, e mi meraviglio di voi che ne fate mentione, e per tal maraviglia ne accenno.
Dite, che la terra habbia quattro moti: uno, in un gran cerchio intorno al Sole in un anno. L'altro, di una vertigine in se stessa di 24. hore; in oltre il moto all'ingiù come grave, & un'altra vertigine circa il proprio centro, contraria alla prima delle 24. hore, che si compie in un anno, & questo è il risguardare le parti celesti come fa la calamita; & forse essa terra altro non è che calamita, la quale naturalmente si volta intorno à i poli, & ha più moti; onde non è vero quelche dice Aristotile, che un corpo semplice habbia un semplice moto: ne che questo moto divenga dall'elemento predominante, ò che bisognarebbe dire che anco il Cielo entrasse in queste mistioni, per salvar i movimenti predetti circolari. Ne basta, secondo i Peripatetici, che la simpatia, & antipatia delle cose sia sufficiente per far simili, ò contrarie operationi; che questo è refugio communale, e simile ad una tal facezia di un galant'huomo, che si gloriava, haver dipinto un gran quadro per haver scritto, solo col gesso, quì una Diana con i cani, qui un fonte, quì un bosco, &c. Accenate in oltre, ma non risolutamente, che non si dia la sfera del fuoco.
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