Le quali difficultà voglio esaminare, pria che veniamo alla più importante del flusso e reflusso del Mare, & alla cagione che voi stimate di esso. Et prima, quanto a i quattro moti della terra, quello che voi gli attribuite dell'orbe magno è totalmente irraggionevole, & inintelligibile. Voi volete, che ella sia da quell'orbe portata nel spatio di un anno, forse nel modo, che noi diciamo, che sono dalle proprie sfere portati i Pianeti e l'altre stelle. Se vi ricordaste di qual conditione habbiate statuito i vostri Cieli, pensereste meglio à dar tal moto, con tal fondamento alla terra, & insieme all'orbe della Luna, & agli elementi. Come potete imaginarvi, non che tener per certo, che da un corpo tenue, rarissimo, e cedente più dell'aria, sia spinto e portato un corpo solidissimo, qual è quel della terra e della Luna? chi potria sognarsi giamai che l'aria portasse seco in giro regolarmente un sasso sospeso in essa? e pur questo sarebbe meno inconveniente, e meno impossibile, conciosiache il sasso pensile, fuora del proprio luogo, non havrebbe molta resistenza all'altrui agitatione; ma la terra, trovandosi nel suo luogo naturale determinato (già anco secondo voi son tutti i corpi naturali nel sito ove gli è dalla Natura prefisso), non sarebbe alla vertigine di tal più raro e per conseguente men vigoroso di essa, mobile. Un carro nella velocità del suo corso eccita parimente l'aria; ma mai, o poco e difficilmente, occorre l'opposito. La terra istessa (pur come havete detto voi) rapisce seco l'aria, per esser più dell'aria soda; ma non havete saputo dir giamai che l'aria sia bastante à mover la terra e portarla: e pur è seco contigua, e pur più denza, onde più efficace, de i Cieli, come dunque quell'orbe, più raro e più debile, è atto a far questo?
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