Direte forse che siano più ò meno tali, che basta alla distintione di essi e d'i lor moti. Già vi è stato detto altrove che il più, & il meno non variano essentialmente la natura lor sustantiale. L'altro moto della vertigine in 24. hore si è impugnato à bastanza, ove si è provato diffusamente che non habbia naturalmente eccetto, che il moto retto. E parimente, che ne habbia due contrarij per l'istessa linea nell'istesso tempo, perche includerebbe contradittion manifestissima, di moversi verso il termine, e di non moversi, di acquistar e di non acquistar spatio, &c. Del moto retto che procede dalla gravità all'ingiù, non occorre dir altro. Che la terra sia calamita, ò della natura di essa; non dirò altro, solo che seguirebbe che la Terra fosse la minor parte di se stessa, in comparatione della sua vasta mole, io credo che pochissima sia la calamita; onde sarebbe cosa ridicola, come chi dicesse, nell'acqua la minima parte è acqua, e se voi diceste, che nelle viscere della terra, e ne i luoghi più riconditi ve ne sia in copia grandissima, e forse tutta la massa, io vi dirò di no; e sarà più credibile; ne voi lo confirmarete con esperienze ne con ragioni più di quel che potrò far io. Che la calamita naturalmente si aggiri intorno à i poli; io vi dico che è più probabile assai che il Cielo nelle parti polari habbia virtù di attrar quella, che non quella di moversi à lui, nel modo appunto che diciamo che ella attrahe il ferro, non che il ferro si mova à lei, che il Sole attraha i vapori, &c. E così uno solo sia il suo moto naturale semplice di gravità, dall'elemento predominante; gli altri siano estranei, e quasi violenti, come pur quei del ferro e de i vapori, ne per far varietà di questi moti è necessario che, à guisa di un altro elemento, concorra alla compositione di misti il Cielo; basta che sia causa effettiva.
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Terra Cielo Sole Cielo
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