Speriamo che si possa pure migliorare il servizio postale fra l’Italia e la Libia, per ora assai deficiente.
E posto che siamo in tema di comunicazioni, oltre all’impianto di linee telegrafiche, tanto sottomarine, come terrestri, s’imporrà la costruzione di strade carrozzabili, di cui il governo ottomano aveva fatto spesso parola, senza mai tradurla in atto, e converrebbe pure riprendere l’idea, già messa innanzi trentacinque anni fa, di una ferrovia, che congiunga Tripoli a Murzuk (un percorso di 800 a 900 chilometri, secondo il tracciato), o Murzuk con Bengasi (circa 1000 chilometri), da prolungarsi poi sino al lago Ciad, col concorso della Francia; potrebbe anche da principio farsi a scartamento ridotto, con quell’impianto leggero, rapido e poco costoso, di cui hanno dato lodevole esempio i Russi colla loro ferrovia Transcaspiana, e che è pure seguìto, con modificazioni, nella nuova rete di ferrovie economiche della Sicilia, di cui esperimentai il buon funzionamento. Naturalmente a tutto ciò si potrà soltanto provvedere quando la nostra presa di possesso della Libia dal litorale, ove per ora sono limitate le gloriose gesta delle nostre truppe, si porterà verso l’interno. Un piccolo tronco di ferrovia fu già da noi costruito a sud-est di Tripoli ma non giunge che ad Ain Zara e ad altri tronchi ai due lati costieri della metropoli della Tripolitania si attende con zelo, essendosi pure riuniti con strade carreggiabili vari dei luoghi conquistati, anche nella Cirenaica; ma questi non sono che i primi spunti di lavori, destinati più che altro a scopi militari.
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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano 1913
pagine 310 |
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