E come i Romani avevano intensificato la loro colonizzazione nelle anzidette più fruttifere regioni dalla Tripolitania propria e della Cirenaica, nonchè nelle oasi, così anche a noi converrà seguire, a misura che le circostanze lo permetteranno, le loro orme; del resto è provato che di tutte le stirpi europee, l’italiana è la più adatta per acclimatarsi nell’Africa settentrionale, come lo provano i molti connazionali stabilitisi nell’Algeria e nella Tunisia e nell’Egitto, ove sono fonte di ricchezza pei terreni che lavorano o per le industrie alle quali si applicano, formando la maggioranza dell’elemento europeo in quei paesi.
Naturalmente sarà impossibile deviare per intero la corrente migratoria italiana dall’America e portarla verso la Libia, ove i nostri emigranti, anche a pace compiuta, non troverebbero forse i medesimi elementi di prosperità e proporzionate aree di popolamento; però verso i nostri nuovi possessi si potrebbero ad ogni modo far convergere quegli emigranti che prima si portavano nella Tunisia ed in ispecie nei domini turchi europei ed asiatici. Oltre alla popolazione esistente, la Tripolitania propria e la Cirenaica sarebbero forse atte ad accogliere ancora altri abitanti, passando dall’attuale densità di forse 8 a 10 abitanti per chilometro quadrato a quella di 30 a 40, che corrisponde alla più scarsa densità delle provincie italiane; il che però non si potrebbe ottenere, anche nelle migliori condizioni di sicurezza del paese, che in un lasso di tempo abbastanza lungo, il rigurgito della nostra popolazione non potendo per ora farsi con grande intensità verso le oasi litoranee, il cui numero di abitanti è già assai grande rispetto alla loro limitata area.
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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano 1913
pagine 310 |
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