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      Per quanto gli alti funzionari turchi siano ingentiliti e raffazzonati dalla più moderna educazione parigina, serbano sempre in fondo al loro cuore un angolo pieno di astio contro i cristiani.
      Se il viaggiatore possiede un cosidetto Firman alì, cioè un documento firmato di propria mano dal sultano, trovasi con esso munito delle più ampie facoltà. Altre volte un firmano simile era facile ad ottenersi; presentemente però la Sublime Porta non lo accorda che a malincuore. Basta ricordare le difficoltà senza fine che Schliemann ebbe a superare, prima di averne uno per le sue ricerche archeologiche, e quelle che vennero opposte ad Homann pei suoi scavi di Pergamo.
      Se si riassume quindi ogni cosa: facilità dei trasporti, migliore acclimatazione, ecc., si dovrà ammettere che il settentrione come punto di partenza, specialmente se si tratta di scopi puramente scientifici, presenta non piccoli vantaggi. A mia richiesta l’ambasciatore di Germania presso la Sublime Porta, conte Hatzfeldt, era riuscito ad ottenere pel mio divisamento un Firman alì, il quale non era propriamente che una rinnovazione ed una conferma di quello che il sultano mi aveva accordato nel 1865, quando partii da Tripoli pel mio viaggio nell’interno dell’Africa.
      Il Firmano così si esprimeva, tradotto in italiano:
      «L’Ambasciata di S. M. l’Imperatore di Germania e Re di Prussia presso la mia Porta della felicità ci ha informati mediante lettera ufficiale che Mustafà-Bei (26), uno dei più illustri sudditi tedeschi, ha in animo d’intraprendere un viaggio attraverso l’Africa e ci ha pregati di munirlo d’un firmano imperiale.


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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano
1913 pagine 310

   





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