Non è infatti più aggradevole l’esser servito da un europeo, il quale ha nozioni affatto diverse della nettezza, di quello che un indigeno, per quanto pulito esso sia; col quale, se accada che sia alquanto istruito, si possono scambiare delle idee sensate, mentre la più parte degli indigeni in Africa rassomigliano ai bambini nelle manifestazioni del loro animo? Sì, persino i popoli che sono costantemente in relazione colle nazioni europee, come i Turchi, gli Arabi ed i Berberi, hanno una maniera di pensare del tutto diversa, perchè le loro opinioni religiose e la loro intiera semicultura sono radicalmente dissimili dalle europee (30).
La cosa che mi stava più a cuore si era di avere con me un abile compagno scientifico, e lo trovai tosto nel giovane scienziato dott. Antonio Stecker, di Jungbunzlau in Boemia, caldamente raccomandatomi dalla presidenza della Società africana tedesca. Il sig. Stecker non era propriamente che un esperto zoologo ed uno specialista in detta qualità: prima però della nostra partenza aveva avuto tempo bastante per famigliarizzarsi cogli strumenti astronomici, sotto la direzione del dott. Zenker in Berlino, superiore nella teoria come lo era a tutta prova nella pratica, cosicchè durante il viaggio potè anche occuparsi di questa parte dei lavori che ci toccava eseguire. Il sig. Leopoldo von Csillagh, di Graz, si unì spontaneamente ed a proprie spese alla spedizione col consenso della Società africana. Disgraziatamente - essendosi diviso in Sokna dai compagni - soccombette, nel tornare da Rhadames a Tripoli, ai disagi delle lunghe marce.
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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano 1913
pagine 310 |
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