Dobbiamo l’acquisto di questi strumenti al sig. Rosenbusch, di Malta, il quale così spesso si è reso benemerito dell’equipaggiamento dei viaggiatori tedeschi. I cronometri erano uno di Bader e Kutter di Stoccarda e gli altri due di Thiele in Berlino.
La bussola prismatica fornita dal dott. Stecker fu anche trovata eccellente: sarebbe però stato meglio un sestante semplice, come a buon diritto opina Güssfeldt, il quale, come viaggiatore esperimentato specialmente in questo ramo, all’opposto di Kaltbrunner, sconsiglia l’uso dei teodoliti. Ed io credo che Güssfeldt ha pienamente ragione. Come si caverebbe uno d’impaccio in molti casi, quando avesse a traportare un simile strumento, anche ridotto alle più piccole dimensioni? È strano che Kaltbrunner nel suo «Manuel du voyageur» non fa nemmeno cenno del sestante. E tace anche dell’igrometro, quantunque ogni viaggiatore dovrebbe esserne provvisto, specialmente se lascia a casa il barometro a mercurio, che si guasta così facilmente (32).
Il resto degli oggetti fu acquistato a Berlino ed a Malta. A Berlino non si ha la fortuna di trovar tutto riunito in un solo magazzino, come nei «Docs de campement», Boulevard des Capucines, a Parigi. E nemmeno in Londra, dove vi sono grandissimi fondaci di articoli da viaggio, riesce il viaggiatore diretto all’Africa settentrionale a procurarsi esattamente quello che desidera. Possessori da lunghi anni delle due grandi colonie di Algeri e del Senegal, i Francesi furono in grado di raccogliere nozioni sufficienti riguardo al suolo, al clima, ai bisogni, in una parola su tutto ciò di cui deve munirsi il viaggiatore, recandosi nell’Africa settentrionale.
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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano 1913
pagine 310 |
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