Una di queste cantine contiene una cucina completa con posate per sei persone, tutto di ferro e di latta: coltelli, forchette, tazze, candelieri, mulinello, nulla manca, ed ogni oggetto è lavorato bene e duraturo. L’altra cantina vuota per riporci il bagaglio del viaggiatore e le provviste per la cucina. Quanto ai rimanenti oggetti, come casse, tinozze, materassi di gomma elastica e vestimenta, il viaggiatore può anche quivi procurarseli tutti nello spazio di un’ora, dal più semplice «nécessaire» alla tenda la più splendidamente arredata.
Le nostre armi, meno alcune, erano carabine Mauser, acquistate a Berlino, e diedero risultati eccellenti. Durante il soggiorno nel deserto bisogna però aver cura di non ungere l’arme con olio, giacchè altrimenti la polvere mista coll’olio penetra nel meccanismo e lo rovina completamente. Trovai anche assai buoni i fucili da caccia e le rivoltelle Lefaucheux, meno però un fucile Winchester a ripetizione, comprato a Parigi, e perciò lo relegai subito nel numero dei donativi come oggetto di niuna utilità per noi.
Le medicine provenivano naturalmente dalla Germania e consistevano, in primo luogo, in una discreta qualità di chinino (500 grammi), oppio, morfina, acetato di piombo, solfato di zinco, idrojoduro di potassa, etere solforico, tartaro stibiato, solfato di magnesia, ipecacuana ed alcuni rimedi semplici. Non mancavano neanche fascie, filacce, aghi, bisturi, lancette, una bilancia coi pesi rispettivi, ed il tutto era chiuso in una cassa solidamente costruita, da portarsi a mano in caso di bisogno.
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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano 1913
pagine 310 |
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