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      La Società geografica m’incaricò di rappresentarla ai funerali del grande geografo di Gotha; un triste còmpito, ch’io avrei ad ogni modo anche adempito, ma che ora, a poca distanza dalla partenza, mi commoveva sino al fondo delle viscere. Di tutti i viaggiatori, infatti, nessuno, come me, era stato in così stretta relazione con lui; nessuno forse, al pari di me, ne aveva ricevuto tanti buoni consigli ed un aiuto morale così efficace, e nessuno meglio di me sa probabilmente ciò che egli deve aver sofferto e quanto deve aver combattuto prima di venire al disperato proposito di togliersi la vita e di rapire così troppo presto alla scienza uno dei suoi migliori appoggi. Pace alle sue ceneri!
      Il mio compagno, dott. Stecker, lasciò Weimar il 7 ottobre per precedermi e fissar gli alloggi a Parigi - era appunto l’epoca dell’esposizione internazionale - ed io con mia moglie mi posi in viaggio il giorno dopo.
      Presa un’ardita risoluzione, essa non aveva esitato a dare un addio alla patria, e rinunziare agli agi a cui era accostumata, al circolo degli amici, agli squisiti godimenti artistici in Weimar, solo per essere più vicina all’uomo di sua elezione, per poter passare alcune settimane di più in sua compagnia e, specialmente, per poter essergli utile durante la spedizione. Io dapprima esitai ad accettare il sacrificio, sapendo che in Tripoli poco si può fare assegnamento sul trovare agi, comodità o solo con certezza un alloggio discreto. Io confidavo a questo riguardo sulla provata ospitalità dei consoli europei, ma quanti erano forse stati traslocati od erano morti dacchè io ero stato a Tripoli già da dieci anni!


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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano
1913 pagine 310

   





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