- Le garanzie da loro presentate non hanno alcun valore. - Aumento di tutti i prezzi anche in Africa. - Una visita di missionari francesi. - Inutili tentativi di conversione tra i maomettani e gli ebrei. - I missionari romani sono quelli che meglio riescono. - I regali dell’Imperatore di Germania non sono ancora giunti. - Ne viene notizia quando la spedizione era già partita da Sokna. - Arrivo ad Ain Zara.
È una sensazione tutta speciale il visitare di nuovo una città che non si è più veduta da dieci anni e la quale non si credeva di mai più rivedere. Una folla di pensieri ci si affacciano alla mente: vive ancora il tale od il tal altro? Esiste ancora l’abitazione dove tu andasti ad albergare? Come sarai accolto? ecc. E tanto più quando si tratta di una città così isolata dal resto del mondo, come Tripoli, ove nel 1878 mancava il telegrafo, il più grande e più importante mezzo di comunicazione che colleghi ora il mondo intiero. Io non aveva perciò potuto dare alcun avviso del giorno del mio arrivo e non vi era nulla di pronto.
La posizione di Tripoli non è priva di bellezza. Quando si arriva dall’alto mare, la prima cosa che corra agli occhi verso il sud è il Gebel, il quale sorge dai flutti apparentemente come una lunga catena di monti. Subito dopo ecco apparire le alte mura della città, di una candidezza abbagliante, cinte intorno intorno di un magnifico bosco di palme. Coll’avvicinarsi la catena si abbassa di nuovo al disotto dell’orizzonte; i contorni della città si dilucidano; i singoli forti caduti in rovina si distinguono più chiaramente; i minareti, più svelti di quelli dell’Africa occidentale, si slanciano in aria, e tosto giace la città nettamente delineata dinanzi ai nostri sguardi.
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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano 1913
pagine 310 |
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