E non solo ufficialmente, come capo della spedizione, sono tenuto a ringraziare mille volte il sig. de Goyzueta per l’abnegazione e l’intelligenza di cui ha dato prove nel difendere gli interessi della spedizione africana tedesca. A quell’epoca il sig. de Goyzueta e sua moglie erano di tutti i consoli quelli che mostravano aver più amore per le ricerche scientifiche; io non ho che a ricordare con qual disinteresse prestarono assistenza al nostro von Bary, ora defunto. E persino al di là della tomba durarono le cure di questi amabili e delicati personaggi pel nostro compatriota.
Il giorno dopo la sig. vedova Rossi, il marito della quale era stato console austriaco ed avea altre volte reso a me ed a Nachtigal importanti servigi, pose a nostra disposizione una delle sue ville e potemmo così presto stabilirci in una grandiosa palazzina, nascosta nel mezzo di un giardino presso lo Scìarr el-Sciott, strada maestra attraverso lo Mscia (ovvero il bosco di palme che circonda la città) (36). La villa Rossi si componeva di diversi edifici aggruppati intorno ad un giardino pieno di quanti bellissimi alberi e fiori nascono sotto i climi dei tropici e del settentrione: trovammo così modo di alloggiare anche il nostro seguito e collocare tutto il bagaglio.
Io feci subito la mia visita ufficiale al governatore, S. E. Ssabri-Pascià, e ad alcuni degli impiegati superiori turchi, ed in questa occasione mi accorsi che il generalissimo delle truppe sapeva alcune parole tedesche, essendo stato a Vienna all’I. e R. Scuola di Guerra.
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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano 1913
pagine 310 |
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