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      CAPITOLO IVRiflessioni su Tripoli e la Tripolitania (37).
      SOMMARIO. - Tripoli una fortezza capace di essere ristaurata. - L’aspetto della città, propriamente detta, sempre il medesimo, malgrado l’aumento considerevole nella navigazione. - Caffè, carrette, vetture, asini, muli, sellai, armaiuoli. - Guarnizioni costose dei fucili. - I Funduk, ossia magazzini pel grano e lo sparto. - Zona di diffusione dello sparto. - Aumento considerevole nell’esportazione dello sparto e conseguente miglioramento delle condizioni della città. La relazione di Nachtigal sulle ricchezze delle regioni da lui percorse eccita il Khedive di Egitto a combattere ed annettere il Dar For. - Il sultano dell’Uadai, sgomentato, intercetta le comunicazioni tra il suo paese e l’Egitto con un cordone militare. - Quindi aumento per vie appartate del traffico verso Tripoli e maggior floridezza della città. Si elude l’ordinanza che proibisce l’esportazione delle armi dall’Egitto all’Uadai. - L’essere ad ognuno permesso di portar armi secondo gli usi arabo-turchi, cagione di continui allarmi. - Tra gli articoli di esportazione a Tripoli, malgrado ogni proibizione, anche schiavi. - L’aumento degli schiavi, una conseguenza dell’abuso predominante nei paesi barbaro-orientali di farsi gloria di un gran numero di servi. - Maomettanismo, schiavitù, poligamia sono idee inseparabili. - Il quartiere dei negri. - Il bosco di palme Mscia. - Il rapido abbassarsi della costa della Tripolitania verso la Gran Sirte. - Anche la Tripolitania si adatta per una emigrazione Europea.


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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano
1913 pagine 310

   





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