Sbigottito da queste violenze, il sultano dell’Uadai diede subito ordine di intercettare ogni comunicazione coll’Egitto e si isolò dal Dar For e dall’Egitto, ponendo un cordone militare ai confini. Ogni comunicazione, anche per viaggiatori isolati, era interrotta. Le merci però dovevano in qualche sito trovare il loro efflusso, e di qui nacque dopo il 1873 il continuo ed attivo traffico colla Tripolitania, cosicchè il rifiorire del commercio nella Reggenza sta in diretto rapporto col viaggio del nostro compatriotta Nachtigal e coll’annessione del Dar For. Oltracciò, anche il sultano attuale dell’Uadai ha, come sembra, molto interesse a far rivivere il commercio. Egli mandò già parecchie carovane al settentrione e persino in Egitto, le quali però dovettero prendere la via per Kufra e Siuah. Il sultano dell’Uadai trae tutte le sue armi dall’Egitto, quantunque il governo di questo paese abbia appunto da quella parte emanato i più severi ordini per impedire l’esportazione delle armi. Ma chi non saprebbe eludere una legge turca od egiziana, o dov’è l’impiegato turco che non presterebbe egli stesso volentieri la mano per farsi beffe della legge, specialmente in Turchia dove tutto è sempre in guerra ed in armi? Una delle più grandi e prime cagioni dei continui tumulti negli Stati turchi, fra i quali comprendiamo anche l’Egitto, deve cercarsi, oltrechè nella religione, nella circostanza, che ad ogni vagabondo è permesso di portar armi. Noi non arriviamo perciò a comprendere come il governo francese continui a permettere agli Arabi delle sue provincie di conservare le loro armi da fuoco, secondo il costume turco-arabo.
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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano 1913
pagine 310 |
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