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      Per quanto essi possono non essere così malvagi, bisognerebbe pure riflettere che un’arma da fuoco nelle mani di un fanatico è una spada di Damocle per la vita di un francese. Perchè i Francesi non disarmano gl’indigeni? Un indovinello psicologico che nessuno può sciogliere! Lo stesso accade nell’impero degli Osmanli. Non vi è sito che non sia sempre in rivoluzione: ora qua ora là scoppia apertamente una sedizione contro la signoria turca; quand’anche queste lotte vengano soffocate, ne nascerà sempre un’altra più tardi, prima perchè ai sudditi si lasciano i mezzi, ossia le armi, nelle mani e poi perchè è sempre lo stesso governo scioperato ed indolente. La Turchia vuol essere uno Stato incivilito, ma l’incivilmento non è mica possibile dove tutto il popolo è armato sino ai denti.
      Io so bene che presso i maomettani, gli Arabi e i Turchi è un uso tradizionale, consacrato dal tempo: l’uomo libero non deve comparire che in armi, e solo il diritto di portarle lo distingue dagli schiavi e dalle donne. Presso i popoli europei vi era altre volte lo stesso uso, ma tosto si accorsero che non è fecondo di buoni risultati il permettere che ognuno vada armato a sua voglia; perciò negli stati europei, per arrivare al grado d’incivilimento, al quale si trovano presentemente, uniformandosi ai veri principii del cristianesimo, hanno scartato leggi e comandamenti in molto maggior numero di quel che i maomettani possano immaginare o molti che professano religioni cristiane siano disposti ad ammettere (38).


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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano
1913 pagine 310

   





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