Il giorno seguente venimmo all’Uadi Beni Ulid, tagliato a grande profondità e quasi a perpendicolo, e trovammo in quel momento il fondo della valle affatto asciutto. Eravamo appunto occupati a disporre il nostro campo sopra un’altura nel letto del fiume insieme a quello della scorta, ed ecco il Kaimakan dei Ben Ulid, Hagi Bu Aiscia, ci venne incontro e voleva assolutamente che salissimo sulla sponda destra dell’Uadi, dove potevamo accamparci con maggior sicurezza nel castello od a breve distanza dal medesimo. Nello stesso tempo venne anche lo Scich supremo ereditario degli Orfella, Hagi Matuh Deiki e c’invitò a drizzar le tende in vicinanza del suo villaggio, chiedendo di avere con me un abboccamento particolare. Non sapendo a qual partito appigliarmi, prevalse il consiglio del nostro colonnello, Bu Aiscia avendomi anche fatto osservare che una probabile subitanea inondazione avrebbe posto il campo in grave rischio. Queste riflessioni ed il consiglio del colonnello, che voleva accamparsi in vicinanza della sede del governo, persuase anche me a recarmi lassù, dove piantammo il campo sotto le mura del castello turco.
Mi era appena ritirato nella mia tenda, quando lo Scich dei Sciuch degli Orfella venne a trovarmi e nei termini i più veementi protestò contro le «sfacciate» calunnie di Bu Aiscia. L’intera provincia. era tranquilla e specialmente la strada attraverso Beni Ulid e la loro valle non era stata mai poco sicura; nessuno dei suoi uomini aveva pensato ad agguati. Naturalmente, Bu Aiscia fu altamente meravigliato di vedersi dinanzi non Edris Efendi (il Dott.
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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano 1913
pagine 310 |
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