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      Un gregge di 100 cammelli viene del resto invigilato da un solo ragazzo negro e pascola spesso a 100 chil. e più di distanza dal pozzo. Alle volte, quando le regioni abbondano di fresche erbe, i cammelli si recano a bere una sola volta al mese od anche più raramente, mentre nella stagione asciutta e calda spengono la loro sete più sovente. In lunghe file un animale dietro l’altro, al passo detto delle oche, si avanzano lenti lenti, seri e muti; se le buche dell’acqua sono a piana terra e vi si può accedere facilmente, vanno subito da sè a dissetarsi; se poi i pozzi o le buche hanno una certa profondità e l’acqua non si può attingere senza l’aiuto dell’uomo aspettano allora colla pazienza d’un santo, finchè venga loro da qualcuno distribuito l’agognato umore.
      Il contrasto tra un castello turco costruito circa 20 anni fa, ora in rovina, ed uno romano fabbricato forse 2000 anni addietro, è assai notevole. I materiali del forte turco sono di così cattiva qualità, che, malgrado l’aria conservatrice dal Sahara, dopo forse altri venti anni non ve ne rimarrà traccia, mentre quelli del castello romano sono così durevoli e in così buono stato, che basterebbe riporre le pietre ed i massi nel loro ordine una sull’altra per ridonargli, come per incanto, la sua antica forma. Chi sa se l’antico edificio di Bongem sarà mai ricostruito!
      L’inscrizione che si leggeva sulla porta settentrionale, incisa su una grossa pietra da taglio, ora gittata a terra è benissimo conservata: quelle delle altre porte - giacchè ogni porta avea la sua inscrizione - sono affatto illeggibili o sotterrate sotto le macerie.


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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano
1913 pagine 310

   





Sahara Bongem