Del resto, dopo la visita di Lyon e Ritchie, il castello deve essersi cambiato notevolmente, se pure il quadro che que’ viaggiatori fanno di Bongem è in qualche modo fedele.
L’inscrizione in lettere maiuscole è la seguente:
IMP. CAES. L. SEPTIMIO. SEVERO.
PIO. PERTINACI. AUG. TRPOTU. IIIIMP. - CSIIPPET - V - RI -
IIII. ET - SEPTIMIO CAE. -
AUG. O. ANICIO. FAUSTO. LEG. -
AUGUSTORUM. CONSULARI. -
- IPO. III. AUG. PU -
Tra Bongem e Sokna il terreno si eleva di nuovo gradatamente e, prima di raggiungere l’oasi di Giofra, si deve valicare la giogaia di Far, nella quale si trovano dei pozzi con acqua bastantemente cattiva. Alla più alta cima della giogaia, che non aveva nome, perchè gli indigeni sogliono chiamare Gebel Far tutte le cime che la compongono, diedi, ad onoranza della Società Geografica di Berlino, quello di «Monte Nachtigal», «Gebel Bulbel». Sebbene avessimo già prima trovato delle petrificazioni, c’imbattemmo sui monti di Far per la prima volta in uno strato assai rilevante. I punti più alti hanno lassù lo spessore di 400 m. Lasciammo che la cavalleria ci precedesse e noi rimanemmo quivi accampati un giorno di più, per raccogliere piante, animali e petrificazioni. Carichi di ricche prede, partimmo li 22 gennaio per Ain Hammam, un pozzo che deve già essere considerato come parte dell’oasi di Giofra.
Ain Hammam, la fonte dei colombi, è attorniata da dune rivestite in cima ed al piede di palme. Con nostra grande sorpresa, trovammo quivi, all’arrivo, l’intiera cavalleria attendata, perchè il Basciagà Mansur voleva darci lo spettacolo d’un Label Barudh, ossia d’una corsa a gara con spreco di polvere, colla quale naturalmente egli intendeva di dare nello stesso tempo agli indigeni di Sokna un’idea della sua importanza.
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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano 1913
pagine 310 |
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