La cosa s’inasprisce ancor più per la circostanza - in Sokna almeno - che tra i primi abitanti di Sokna e gli Arabi venuti a stabilirvisi in seguito esistono speciali rapporti. Gli Arabi cioè non possono, per regola generale, divenir possessori del suolo, nemmeno per eredità - ed il governo turco non ha osato por la mano in questi rapporti locali. - Esiste a ogni modo una parentela tra le famiglie berbere ed arabe, ma, secondo le leggi riconosciute dagli Arabi stessi, la medesima è così regolata che i discendenti d’un Berbero sono considerati Berberi anche se nati da madre araba. E lo stesso vale per gli Arabi. Un Arabo, cioè, che sposa una fanciulla Soknense e ne ha dei figli, procrea una discendenza araba, la quale però non ha diritto di ereditare la proprietà del suolo, cosicchè, esistendo dei beni territoriali, ricadono ai collaterali della famiglia berbera, che nella parentela generale non mancano mai. La legge però permette all’Arabo di fare acquisto di alberi, sia che li compri, sia che gli pervengano per disposisizione testamentaria. Se sposa una ricca fanciulla berbera, a cui, dopo la morte dei propri genitori, ricada una possessione intera, egli non potrà mai entrare in possesso dei giardini che appartenevano ai genitori della moglie, ma lo può invece in quello degli alberi che vi crescono dentro. Non vi ha dubbio che da simili rapporti possono nascere importanti complicazioni.
E la favilla che accese la guerra tra Hon e Sokna fu appunto la questione, a chi dovesse appartenere un gran bosco di palme ed a chi i giardini situati all’ombra di quest’alberi, chiamati Kessir.
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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano 1913
pagine 310 |
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