E con queste spedizioni non solo imparammo a conoscere la topografia dell’oasi di Giofra, ma potemmo anche compiere le nostre collezioni. Non è necessario aggiungere che la mancanza delle piogge agiva anche qui assai sfavorevolmente sugli animali e sulle piante.
Intanto la mia casa era divenuta il centro non solo del mondo soknense, ma dell’intiera oasi di Giofra. I maggiorenti della città venivano ogni due giorni e volevano ch’io m’intromettessi per far diminuire le tasse, che erano state imposte e specialmente per ottenere loro una riduzione delle multe nella faccenda di Hon. I soldati del Fezan mi mandarono più volte una deputazione, lagnandosi che non avevano ricevuto il loro stipendio da più di un anno e volevano ch’io ordinassi al Mutasserif di pagar lor almeno alcuni mesi del soldo arretrato. Un giorno vennero persino gli uffiziali delle truppe arrivate da Murzuk e cercarono di farsi addirittura prestare dei denari, offrendomi un assegno sui loro stipendi non ancora riscossi! Quanto malcontento non era qui accumulato! E che longanimità e che pazienza devono avere queste genti!
Passavamo le settimane rapidamente e in modo punto disaggradevole, ricevendo la nostra posta regolarmente. Lo studio della lingua soknense che m’insegnava ogni giorno un Faki assai esperto, le gite nell’oasi, l’incremento delle collezioni di piante ed altri oggetti, l’ispezione delle nostre genti, le trattative per la continuazione del nostro viaggio, le lunghe sedute dei Migeles - le quali offrivano sempre molte cose interessanti e istruttive - tutto ciò occupava il nostro tempo intieramente: ed anche dal lato materiale non potevamo essere meglio provvisti, quantunque pagassimo i viveri ad un prezzo piuttosto alto.
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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano 1913
pagine 310 |
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Giofra Giofra Hon Fezan Mutasserif Murzuk Faki Migeles
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