Ai 27 di febbraio i soknensi solennizzavano il principio della primavera; non ho potuto accertare su quali basi poggiasse il loro calcolo: dicevano che era stato sempre così. Quindi uso. Naturalmente lo celebrammo anche noi. I negri, di cui vi è gran numero nell’oasi, e gli operai da quel giorno in poi non accamparono più presso i loro padroni in città ma nei giardini, ed anche molte famiglie uscirono fuori delle porte per sorvegliare sul posto il germogliare e l’attecchire delle sementi.
Ed eccoci al marzo. Ai 6 celebrammo cogli abitanti della città la festa del Milud, ossia il giorno della nascita del Profeta ed i Soknensi videro con piacere ch’io feci in quell’occasione issare la nostra bandiera, la quale del resto non sventolava che la domenica.
Finalmente dovetti pure decidermi a partire. I donativi non arrivavano mai. Io aveva però dato le necessarie istruzioni acciò mi fossero spediti dietro dovunque mi trovassi. L’attendere ulteriormente era impossibile. Prima però ch’io preghi il lettore di accompagnarmi nel resto del mio viaggio, gettiamo uno sguardo sull’oasi di Giofra.
CAPITOLO VIIL’Oasi di Gofra.
SOMMARIO. - Gli antichi conoscevano Giofra. - Plinio intorno al Mons Ater, oggi Gebel Ssoda (Montagne nere). - Donde il nome di Giofra? L’antico geografo arabo Edrisi. - Uadan nell’antichità centro dell’Oasi. - Leone Africano. Hornemann, Ritchie, Barth, Vogel danno ragguagli su Giofra. - Forma, monti, fiumi, natura del suolo, strati di petrificazioni nei monti. - Perennità dei pozzi conseguenza della pioggia.
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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano 1913
pagine 310 |
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