Il meraviglioso si è che internandoci nel continente, c’imbattevamo spesso in trappole da struzzi antichissime, che ora non hanno più alcuno scopo, perchè gli struzzi già da lungo tempo sono scomparsi da queste regioni.
Hornemann, nella relazione del suo viaggio pubblicata nel 1802, cita almeno Sokna, Hun e Wodon tra le città più notevoli del Fezan, ed il maggior Rennell, nelle note geografiche al viaggio di Hornemann nella stessa opera, a pag. 183, dice: «Sokna, città di non picciola importanza, giace nel mezzo tra questa strada e Gadamis e si sa che il deserto nero corre al sud della medesima. Si può inoltre appena porre in dubbio che Plinio abbia ragione (come abbiamo già accennato più sopra), quando suppone che il Mons ater si estenda ad occidente verso Cydamus o Gadamis e notevolmente all’est di quest’ultimo luogo».
La prima descrizione recente è quella contenuta nella narrazione di Lyon del meraviglioso viaggio da lui intrapreso con Ritchie nel Fezan. Lyon però non cita il nome di Giofra, come nome dell’intiera oasi, quantunque a quel tempo già esistesse. Questa spedizione fu in generale l’unica che, prima della nostra, visitasse le città di Hon e Uadan; tutti gli altri viaggiatori toccarono solo Sokna, situata sulla strada maestra attuale.
Lyon dice: «Sokna giace in una immensa pianura ghiaiosa, ha per confine al mezzogiorno, alla distanza di circa 15 miglia, le Montagne Nere; a levante, alla distanza di circa 30 miglia, i monti di Uadan ed a ponente una catena di monti ancora più lontana».
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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano 1913
pagine 310 |
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