Vennero quindi a Sokna, nell’anno 1822, Denham, Oudney e Clapperton, diretti al centro dell’Africa e narrarono dei buoni datteri e come la città cinta da mura avesse più di 3000 abitanti, più di un miglio di circuito ed otto porte e fosse di una nettezza e pulitezza che avea a tutti recato meraviglia.
Barth toccò l’oasi al suo ritorno e, parlando di Sokna, dice che è «importante».
La longitudine e latitudine di Sokna, indicata da Vogel, s’accorda esattamente colle osservazioni fatte da Ritchie. Egli trovò la latitudine della città nel giardino del governatore presso la porta orientale di 29° 4' 44", la longitudine di 15° 48' 30" all’est di Greenwich. Ma tutti gli altri ragguagli di Vogel rispetto a Sokna sono o parti della sua fantasia o frutto dell’essersi lasciato infinocchiare e parte indurre in errore dai nativi con false indicazioni. La notizia che egli dà, p. e., che a levante del meridiano di Sokna le Montagne Nere formano una spianata perfettamente orizzontale, che offre ad ingannarvi, a motivo del colore azzurro cupo della roccia, lo spettacolo dell’orizzonte marino, è del tutto erronea, perchè a levante di Sokna la sola catena vicina è quella dei monti di Filghi, e solo quando le condizioni dell’atmosfera sono favorevoli si possono alle volte distinguere per rifrazione all’orizzonte i monti di Uadan.
Il dott. Nachtigal descrive l’oasi nella sua opera «Sahara e Sudan» più circostanziatamente di tutti i suoi predecessori e gli abitanti di Sokna si rammentano anch’essi con gratitudine di Edris Efendi.
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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano 1913
pagine 310 |
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