Rhuma ed Abd el-Gelil misero ambedue Giofra a sacco ed i pochi palmizî veramente vecchi, che vi rimangono, mostrano che i grandi capi parte non rispettavano l’albero sacro nelle loro spedizioni guerresche. Di tutti i palmeti di Sokna, ve n’è uno solo, che conserva delle vecchie palme di alto fusto, perchè il suo proprietario era stretto d’amicizia con Abd el-Gelil; in tutti gli altri palmeti gli alberi sono giovani, avendo appena una trentina di anni, ma si trovano però appunto ora nel periodo in cui danno il massimo prodotto.
L’oasi di Giofra forma presentemente un Caimacanato dipendente dal Mutasserifiat del Fezan. Il Caimacan però non viene nominato dal Mutasserif, ma direttamente dal Vali o Governatore generale della provincia, come accade ora in tutti i Vilaiet turchi. La sede del governo è Sokna.
L’oasi è di forma oblunga, in modo che il maggior diametro corre da ponente a levante. Sopra una superficie però di circa 2000 chilom. q., ossia poco più piccola della provincia italiana di Ascoli Piceno, appena la ventesima parte può dirsi terreno coltivabile. Sebbene sia attraversata da numerosi Uidian, più di qualunque altra oasi e alle volte, soprattutto in primavera, si copra d’una rigogliosa vegetazione, pure non è in alcun modo adatta alle piantagioni ed all’agricoltura. Se si eccettuano i dintorni di Hon, nei quali diversi Uidian formano i così detti Gherara, che gli Honensi coltivano in certi anni, in tutti gli altri luoghi vi sono troppi ciottoli e troppe pietre, perchè le sementi possano attecchirvi.
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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano 1913
pagine 310 |
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