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      Denham sembra esser decisamente d’opinione che lo strato inferiore del Gebel Ssoda sia di natura basaltica; a pag. 20 della traduzione tedesca della sua opera egli dice: «Grandi masse di basalto lamellare e declivi irregolari, propri di questa formazione, si trovano sparsi in queste colline o sull’intiera pianura che le circonda. Le cime più elevate sono quelle che hanno i fianchi rivestiti di basalto lamellare con interruzioni meno frequenti, ecc. Lo strato inferiore di queste colline è senza eccezione pietra calcare, mescolata d’una argilla rossiccia. Colline così formate si ergono attigue alle basaltiche; alcune sono coperte di basalto di varie grandezze, ecc. Si incontrano poi altre colline, dove non vi è ombra di basalto».
      Sul Filghi io trovai un grosso strato di pietra focaia, sul Gebel Ssoda anche uno strato di pietrificazioni e Stecker ne trovò uno simile con moltissimi Orbituliti nel Gebel Fergian. Hornemann opina che l’Harugi Assod, il quale è tutt’uno col Gebel Ssoda, sia formato di calcare e di basalto. Gebel Ssoda, secondo Duveyrier (59), è una massa vulcanica simile all’Harugi, ed isolata come questa in mezzo ad una Hammada calcare. Ma Harugi e Gebel Ssoda, sono la medesima giogaia, solo con diversi nomi, come dice anche Hornemann. Nachtigal cita rocce calcari e basaltiche ed arenarie.
      In tutta l’oasi si trova già l’acqua alla profondità di 5 m. e nella città e nei giardini i pozzi per lo più danno acqua a solo m. 3,50. L’acqua s’incontra subito dopo uno strato di pietra calcare che bisogna rompere.


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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano
1913 pagine 310

   





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