L’uso di portare il così detto fez senza visiera, o quel berettino bianco od anche il turbante, ovvero l’esporre invece al sole la testa nuda affatto, producono inevitabilmente delle oftalmie. I Francesi perciò non potevano commettere errore igienico più madornale, tacendo della mancanza di buon gusto rispetto alle truppe stazionate in Algeria, come quello di scegliere il fez per copertura del capo, quand’anche ne abbiano limitato l’uso agli zuavi ed ai «tirailleurs indigènes». Come diversa e più ragionevole a questo riguardo è la condotta degl’Inglesi, che pongono nei tropici in capo ai loro soldati un elmo leggero e atto a riparare dal sole.
Con tutto che le condizioni sanitarie in Sokna siano così favorevoli, non si può però dire che gli abitanti dell’oasi abbiano un aspetto florido e spirante salute. Causa del color giallo, cereo, cartaceo degl’indigeni sono senza dubbio il cattivo nutrimento, il modo irrazionale di vivere, i matrimoni precoci ed in parte anche la pessima qualità dell’acqua da bere. Io non esito anzi a dichiarare che, se la dannosa influenza di quest’ultima non fosse contrabilanciata dalla costante dimora in aria libera e sana, le malattie perniciose e le epidemie sarebbero assai frequenti. Ma essendo tutte le case aperte - che in nessun luogo vi ha invetriate - e l’uomo trovandosi anche in camera all’aperto, ne viene di conseguenza che, per la illimitata circolazione dell’aria per ogni dove, egli si trovi coi suoi organi respiratori costantemente nel più puro elemento.
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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano 1913
pagine 310 |
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