Le palme formano naturalmente in Giofra il numero maggiore ed il più notevole tra le piante, come in quasi tutte le oasi. Tutti i viaggiatori ne lodano i frutti squisiti, ma le lodi vengono però da coloro che non hanno prima gustato altri datteri. Ve ne sono in Giofra circa trenta diverse specie, e questa povertà dipende dall’importanza speciale che si dà alla produzione d’una buona specie di datteri, che siano grandi e dolci, senza curarsi di renderli migliori.
Nel Fezan se ne trovano già dei più delicati e più si procede verso occidente, più i datteri si nobilitano, finchè raggiungono nell’Uadi Draa il colmo della perfezione.
L’esistenza della palma dattilifera in istato selvaggio nelle oasi orientali del Sahara, specialmente nelle oasi delle Sirti, in Kufra e Fezan, posta in dubbio da Schweinfurth, viene confermata da questo fatto. Poichè, siccome nelle oasi occidentali, com’io ho potuto vedere coi miei proprî occhi, la palma non cresce spontaneamente, ma vi fu importata dagli uomini, naturalmente scelsero essi per questo scopo le migliori specie, e col perfezionarle continuamente ottennero sempre dei frutti più squisiti.
Le palme selvatiche che s’incontrano specialmente nelle oasi al sud delle Sirti, cioè in Abu Naim, Marade, Gibbena, Augila e Kufra, tendono grandemente ad incesparsi, ossia a metter fuori dei rami direttamente dal suolo. In Kufra il numero dei cespugli supera di gran lunga quello delle palme. Questa tendenza è così grande, che persino dei rampolli isolati finiscono per ramificare come i loro vicini.
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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano 1913
pagine 310 |
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