L’inclinazione al viaggiare, così grande presso gli abitanti di Rhat, Rhadames, Gialo e Murzuk, è anche poco sviluppata: essi sono attaccati alla gleba e contenti di ciò che possono trarre dalle loro terre. In generale, regna una solida agiatezza, come presso tutti que’ popoli, che traggono le loro ricchezze principalmente dal suolo: perciò non vi è esempio di eccessiva opulenza, nè di eccessiva povertà. E se non fossero le molte imposizioni, le tasse ed altre estorsioni arbitrarie e vessatorie, non potrebbero lagnarsi della gravezza delle contribuzioni, giacchè l’oasi è tenuta a pagare in tutto 100.000 piastre, delle quali 33.000 spettano a Sokna, 28.500 ad Hon e soltanto 7490 ad Uadan. Kessir non paga imposta come villaggio, ed i Fezasna che vi dimorano neppure.
Nessuno è costretto a servire nell’esercito e, generalmente, in tutta la Tripolitania non esiste sinora alcun regolamento che determini chi debba servire e chi no. Si prendono semplicemente i soldati dove si trovano, o per forza od adescandoli con un piccolo premio in denari, ma non si è mai parlato di una coscrizione regolare. La Tripolitania insomma è una provincia, della quale in Costantinopoli non si prendono alcun pensiero; ogni governatore fa quel che gli piace. Perciò le leggi generali dell’Impero Ottomano assai di rado sono poste in pratica in questa provincia: così, p. e., non si è mai udito che la Tripolitania abbia inviato il suo rappresentante al parlamento di Costantinopoli. Cosa dovrebbe fare colà un abitante del Fezan od un beduino delle Sirti?
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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano 1913
pagine 310 |
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