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      Del resto, abbiamo qualche cosa di simile nella Svizzera, dove il Reno distinguesi in Reno anteriore, Reno di mezzo e Reno posteriore.
      Impiegammo quattro buone giornate per giungere a Zella, cosicchè in media percorremmo 50 chilometri al giorno. Il paese qui è perfettamente deserto, non vi è angolo di esso che sia abitato ed i numerosi Uidian sono così poveramente vestiti di alberi, che nemmeno le popolazioni nomadi vi trovano un incentivo per venire ad accamparvisi. Tanto più numerosi erano invece i branchi di gazzelle, nei quali c’imbattemmo e demmo loro la caccia, uccidendone parecchie. In lontananza scorgemmo anche delle antilopi di Uadan.
      Dal lato di sud-est, la campagna in varî punti non è priva di una certa grandezza. Le Montagne Nere, che vanno gradatamente abbassandosi, si chiamano prima Gebel scirghia, poscia Harugi assod, finalmente, verso il sud, Harugi abiod, e, come ho già fatto osservare in altro luogo, appartengono tutte allo stesso nucleo di monti. Questo, formato di arenaria e di pietra calcare attraversato da grossi strati di petrificazioni, venne squarciato da eruzioni vulcaniche, che lo coprirono di masse nere, della natura della lava e diedero origine ai nomi «ater, assod, ssoda, nero». I monti pel loro colore ed il loro frastagliamento hanno un aspetto assai squallido, ma nonostante anche grande e maestoso. La vegetazione esiste solo negli alvei dei fiumi, che lungo la strada di Sella corrono tutti verso nord-est e bagnano le Sirti sotto la superficie del suolo.


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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano
1913 pagine 310

   





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