La Valle Belaun, già per sè splendida, era resa ancora più pittoresca dalle gigantesche acacie Talha, che quivi crescevano in così gran numero, che le nostre guide e i nostri servi ne tagliavano intieri rami per gettarli innanzi ai cammelli. Il verde che così vagamente contrastava col bianco lucente delle pareti calcaree dell’Uadi ed il nostro campo colla bandiera tedesca spiegata al vento contribuivano non poco a dare all’insieme un aspetto sommamente gaio e festevole.
L’Uadi Bu Naim è lungo e profondo e, prima di allargarsi nell’oasi Bu Naim, si riunisce ad una diramazione altrettanto importante che arriva da occidente: l’Uadi Abu Hassan. Ambedue hanno per certo sotto terra dell’acqua che scorre costantemente, e nell’Uadi Abu Hassan trovasi anche un pozzo, ma questo contiene acqua d’un sapore amaro e salmastro. L’acqua negli Uidian però dovrebbe esser dolce.
Rimanemmo ben sorpresi, quando al mattino dei 24 di marzo, nel por piede nell’oasi, la trovammo così grande, così verde e proporzionatamente così ben provvista di palme. Disgraziatamente, il tempo era tale che dovemmo rinunciare ad una determinazione astronomica dell’oasi o piuttosto del nostro accampamento; nonostante, non ci riuscirà difficile di fissarne la posizione sulla carta con esattezza approssimativa, tanto più che ci trovavamo sempre tra le vie seguite da Maurizio von Beurmann al nord ed Hornemann al sud. Si può dire intanto con certezza che Abu Naim è intersecato da 28° 30' lat. sett. (78) e 19° long. orient. da Greenwich.
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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano 1913
pagine 310 |
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