Soffiando dal sud e dal sud-sud-ovest, spazzava la campagna rasentando il suolo con incredibile velocità, giacchè il caso è assai più grave, quando un uragano s’avanza fragoroso, formando un dato angolo colla superficie della terra, di quello che quando imperversa in direzione non così obliqua. Io aveva prudentemente fatto piegare la mia tenda, perchè era più grande di quella del mio compagno di viaggio e meno capace di resistere alla violenza del vento, e m’era cacciato sotto un cespuglio di palme, curioso di vedere cosa ne seguisse. Le furie scatenate del vento infierivano sempre maggiormente, fitte nubi - era sabbia od erano vapori acquei? - s’aggiravano colla velocità di cavalli correnti in caccia al di sopra delle nostre teste; alle volte s’udiva un fracasso come di tuono lontano, e di tempo in tempo ci colpiva gli orecchi lo schianto di una palma spezzata dall’impeto della bufera. Ed ecco salire alle stelle improvvisamente le grida del mio compagno: la sua tenda, svelta dal suolo tutta intiera con parte degli oggetti che vi erano dentro, era volata via; ed egli stesso era stato a un pelo di esser sollevato e trascinato per l’aria con essa.
La scena era comica e seria nello stesso tempo: comica la vista del dottor Stecker, a cui in quel momento non potevamo prestare alcun aiuto serio, pel timore che oggetti indispensabili, come scritti, strumenti, ecc., potessero andare perduti. Fortunatamente, la tenda fu fermata da un cespuglio di palme e nulla del resto fu trovato mancante.
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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano 1913
pagine 310 |
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Stecker
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