E la prima volta che il dottor Stecker fece loro intendere che noi dovevamo recarci a Kufra, gli fu detto da tutti «Questo è assolutamente impossibile!» L’Uadai era conosciuto da tutti in Bengasi, solo perchè usavano accompagnarlo colle idee di «schiavi», «penne» e ed «avorio». Ed anche i dintorni della famosa, antica città di Euasperidae o Berenike destava così poco l’interesse negli abitanti europei, che ben pochi di essi avevano visitato il fiume Lete, e nessuno sapeva dove si trovassero i giardini delle Esperidi, il lago del Tritone, ecc. Nessuno aveva mai pensato a fare un’escursione nell’interno della Cirenaica. Qual utile se ne ricava? si domandavano i più e, non potendo dare a questa dimanda una risposta soddisfacente, rimanevano piuttosto a casa.
Io mi accorsi immediatamente che nelle attuali circostanze bisognava rinunciare all’idea di prendere una decisione definitiva: si fece quindi quanto era umanamente possibile, e si doveva appunto spedire un corriere del governo a Giarabub, il centro religioso degli Snussi, colla richiesta di fornirmi una lettera di raccomandazione pei Chuan (cioè fratelli, membri dell’Ordine) in Kufra, quando la notizia corse per la città che il nuovo Pascià Ali Kemali era arrivato, ed infatti dopo poche ore un vapore governativo turco gettò l’àncora nella rada di Bengasi.
Nel frattempo il console Rossoni e Hagi Mohammed ben Sciaban el-Medhui, uno dei più egregi ed influenti commercianti di Bengasi, si adoperavano con tutt’i mezzi che erano in loro potere per menar la spedizione a buon fine, invitando specialmente alcuni dei più influenti tra i Sciuch dei Suia di venire a Bengasi per trattare con me.
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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano 1913
pagine 310 |
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