I Geluled si compongono di Ait Ali ed Ait Auadel.
Sebbene i Suia considerino come disdicevole l’unirsi colle negre, pure si può a prima vista scorgere, che hanno sovente peccato a questo riguardo, e così facendo non hanno certo contribuito all’abbellimento della loro razza. In generale non v’è oggigiorno in tutta l’Africa settentrionale alcuna tribù che non sia insozzata di sangue negro, per quanti sforzi si siano fatti per tener lontano ogni accoppiamento etiopico.
Nel loro esteriore la più parte dei Suia sono tuttora veri Semiti. Il naso ricurvo, l’occhio nero e penetrante, la fronte depressa, gli zigomi protuberanti, le labbra carnose, la capigliatura lunga e nera, il collo ed il corpo lunghi, i muscoli poco sviluppati, la mancanza di rotondità nelle forme, la picciolezza delle mani e dei piedi, sono i contrassegni esterni dei Suia maschi; mentre le donne sono piccole di statura, e solo in gioventù spiccano per la pienezza delle membra. Per ciò che concerne il loro carattere, sono come il resto degli Arabi in Africa. La fedeltà ha valore per essi solo quando s’accorda col loro vantaggio: mantengono la parola data, purchè ne traggano utile; la menzogna è divenuta in loro una seconda natura, cosicchè dicono il falso anche per divertimento e senza alcuno scopo; vanitosi, fraudolenti, millantatori, crudeli, avari, cupidi, poveri di spirito, senza gusto per le arti, infingardi, superstiziosi, queste sono le loro qualità principali, a cui non se ne può contrapporre che una sola buona: l’ospitalità, che essi però, in causa della loro indigenza, di rado possono esercitare.
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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano 1913
pagine 310 |
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