Dal contratto risultava con chiarezza che il governo dl Bengasi considerava Kufra come provincia turca, che esso almeno garantiva ufficialmente il sicuro arrivo a Kufra, e che di saputa dei Suia, i tre Sciuch dei medesimi erano trattenuti come ostaggi a Bengasi. È necessario aver ben presenti questi tre punti, se si vuoi giudicare rettamente della condotta ulteriore di Alì Kemali.
Dei resto sin dal primo giorno io feci togliere le catene ai prigionieri ed i Suia che mi accompagnavano ricevettero da Ali Kemali in mia presenza le più solenni promesse, che, non appena giungerebbe una mia lettera da Kufra, egli avrebbe subito posto in libertà i loro parenti. Siccome però era a prevedersi che già in Augila i parenti prossimi degli Sciuch prigionieri avrebbero esercitata su di me una pressione morale per farmi scrivere al Pascià di porre i prigionieri a piede libero, fummo d’accordo, io ed Ali- Kemali Pascià, che non avrebbe a dare alcuna importanza ad una lettera scritta da me in arabo, mentre avrebbe sapute le mie vere intenzioni solo da una scritta in francese od in italiano.
CAPITOLO XIDa Bengasi a Kufra.
SOMMARIO. - Al 5 di luglio partenza da Bengasi. - Il giorno prima pagamento ai Suia della somma convenuta nel contratto per la loro scorta. - Affabile condotta del traditore Bu Guetin durante il viaggio. - Al 15 di luglio arrivo in Augila. - Omar Bu Haua richiesto di un abboccamento se la svigna, senza lasciare una lettera dì raccomandazione. - Nonostante decidiamo di partire per Kufra.
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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano 1913
pagine 310 |
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