- L’attendamento viene assalito sotto la condotta di Bu Guetin.
Io debbo lasciare a persone più competenti, ossia agli storici ed ai geografi il decidere se Kufra possa essere indentificata con una delle regioni citate dagli antichi. A chi vuoi fare degli studi e stabilire delle ipotesi raccomando la memoria del dottor Behm (89), «Das Land und Volk der Tebu», dove si trova riunito tutto quel che si riferisce a questo argomento e l’intiera questione è discussa profondamente. Anche lo scritto di Berlioux (90) appartiene a questa categoria, e non si può negare che il signor Berlioux colla costruzione delle sue carte secondo Tolomeo, diede a Kufra una giacitura più esatta di quel che lo sia nelle carte recenti.
Per ciò che concerne la parola Kufra, essa evidentemente deriva dall’arabo Kafir, nel plurale Kafara, che significa miscredente. Kufra dunque vuol dire il paese dei miscredenti. Secondo Brugsch, Kafir significa in copto anche una piccola oasi, abitata soprattutto da pagani. La posizione del monte Azar è identica con quella del Gebel Neri. Se Kufra corrisponda al Berdoa, un’oasi che, secondo Leo Africanus, fu visitata verso la fine del XV secolo da una carovana proveniente da Augila, e nella quale si vuole che vi fossero tre castelli e cinque o sei villaggi, non è cosa che possa stabilirsi con certezza. Castelli (Gasr) ve ne erano in Kufra a ogni modo, ed il numero dei villaggi, solamente in Taiserbo, ammontava a una dozzina. Si potrebbe però indentificare Taiserbo con Berdoa, imperocchè non è probabile che tutto Kufra sia stato scoperto ad un tempo essendo le singole isole separate l’una dall’altra da solitudini dell’estensione di circa 100 chilometri.
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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano 1913
pagine 310 |
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