Alquanto al nord del cimitero dei Tebu scorgesi una grandiosa fabbrica in rovina, di costruzione moderna, ed è il primo stabilimento degli Snussi, che fondarono qui da principio una Zauia ed in seguito l’abbandonarono per trasportare la loro sede a Kebabo. Come mi venne riferito, questa Zauia sarà di nuovo riedificata ed abitata.
Lo spazio dell’oasi Taiserbo coperto di verdura, che si stende in forma oblunga da occidente verso oriente, secondo i calcoli del dott. Behm, ha una superficie di 6343,2 chil. q., ossia, all’incirca, l’estensione della provincia di Aquila degli Abruzzi. L’oasi, quanto alla vegetazione, è assai diversa dalla maggior parte delle altre, perchè forma un solo Hattieh coperto specialmente di Halfa-mta-Kufra. Vi crescono però anche Rissu, Had Kasbah ed Ethel ed al mezzogiorno, presso Mahbus, scorgesi un bel bosco di Talha che si stende - quantunque assai rado - a perdita di vista verso sud-ovest. Dei giunchi, ed un solo albero Suak, il quale probabilmente era nato da foglie portatevi dal di fuori, formavano a un dipresso l’intero corredo di piante in Taiserbo.
Quasi dappertutto ed a poca profondità trovasi dell’acqua, che in parte è minerale, come quella dell’Ain Gelaled, nelle cui vicinanze eravamo attendati, in parte però dolcissima. Ain Gelaled, alla profondità di 2 metri e con una temperatura dell’aria esterna di 35°, aveva 24° di calore.
Rimanemmo nel nostro campo sino al 5 di agosto. Siccome i nostri cammelli abbisognavano, più di noi, di riposo, non ci spingemmo in quel giorno al di là di Mahbus, posto a circa 10 chil. più al sud, dove un altro dei Suia che ci accompagnavano possedeva un gran bosco di palme.
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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano 1913
pagine 310 |
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