Corvi ed upupe sembrano anche essere originari del paese, e nella stagione propizia serve questa oasi, come le altre, di riposo e di sosta per gli uccelli di passo. Oltre ai detti volatili, incontrammo anche cicogne e rondini, che, al nostro ritorno in ottobre, viaggiavano verso il sud. Era uno spettacolo interessante il vedere come i falchi davano a questi animali la caccia.
Mentre nell’andata non ci vennero per nulla vedute pedate di gazzella, nel ritorno invece ne osservammo moltissime. In gran numero trovansi questi animali solo in Erbehna. Assai frequenti però sono i fenneg, i ratti saltatori, i topi, i far (pl. firane) ed un ratto con piedi enormi, chiamato «beiut». Di più parecchie lucertole, ragni e varie specie di formiche. Ma in tutto Kufra, ed in generale al sud del Bir Rissam, non vi sono lumache di alcuna specie.
Estremamente interessanti ci parvero al piede d’un monte le ruine di un villaggio, nel quale le case rotonde e quadrangolari erano state fabbricate con buona malta e così salde e compatte, che ogni tentativo per disgregarne le mura era lavoro assai arduo. Queste strutture si distinguevano dalle ordinarie ruine dei Tebu per la grandezza delle pietre, se non a dirittura lavorate a scalpello, ad ogni modo scelte accuratamente. Ma quale non fu la mia sorpresa allorchè, per misurarne l’altezza, ebbi asceso il Gebel Buseima, nell’imbattermi sull’angolo più meridionale in un gran villaggio così ben conservato, che sarebbe stato sufficiente riporre i tetti di paglia sulle capanne rotonde di pietra, per poterle subito abitare.
| |
Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano 1913
pagine 310 |
|
|
Erbehna Kufra Bir Rissam Tebu Gebel Buseima
|