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      In parte avevano anche ragione, perchè Buma, Giof, Hueuiri e tutti i rimanenti palmeti sono luoghi di passaggio per le carovane, e quindi facilmente potevano nascere delle contese tra noi ed i fanatici: tutti i giorni, infatti, arrivavano ora dei viandanti dal nord e dall’ovest, ossia dei Tebu, i quali andavano a por campo a ponente di Surck e Giof, soprattutto in Tolelib.
      Si scelse a nostro speciale patrono lo Scich Bu Guetin, visto che eravamo con lui in strettissima relazione, essendo egli divenuto come uno dei nostri servi, ed avendo io commessa la balordaggine d’ingaggiare sul serio suo fratello, Mohammed Bu Guetin, nella persuasione di averlo vincolato coi miei continui benefizî. Ma sembra quasi accadere degli uomini, come delle nazioni, esservene cioè di quelli, nei quali i benefizî producono l’effetto contrario; cosicchè invece di generare la gratitudine, svegliano l’invidia e i pensieri di vendetta, se pure può in casi simili trattarsi di quest’ultima. E lo stesso sembrava anche verificarsi in Bu Guetin, più io lo colmavo di benefizî, più io largheggiavo con lui di donativi, tanto maggiormente sembrava crescere in suo cuore l’odio contro di me e di noi tutti, e necessariamente, come in un vulcano, doveva un giorno o l’altro l’eruzione aver luogo.
      Conseguentemente a ciò che si era stabilito, da Hueuiri per la catena di monti che trovasi nel mezzo di Kebabo venimmo a Boema, distante solo circa 16 chil., e fermammo quivi il nostro domicilio. Il luogo dove eravamo accampati era delizioso.


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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano
1913 pagine 310

   





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