Grandi cespugli di palme dappertutto frammisti con ficaie! Dinanzi a noi, a lato d’un avvallamento paludoso, crescevano degli Ethel (Tamarix) e verso tramontana i confini dell’orizzonte erano segnati da quella cresta che divide Hauari e Hueuiri dalla parte meridionale di Kebabo. Al sud si stendeva sin quasi ai monti meridionali un rigoglioso pascolo pei cammelli: questo, dal lato di levante, e le tracce di un villaggio Tebu davano all’insieme un colore istorico. Io feci circondare le nostre tende d’un recinto di palme, incominciai ad immagazzinare le merci, le provvigioni ed i donativi, a misura che giorno per giorno arrivavano coi Suia, e disposi ogni cosa per un lungo soggiorno, in parte perchè anche i cammelli avevano bisogno di un riposo continuato, in parte perchè i Suia stessi non avevano intenzione di riporsi subito in viaggio. Tutti i bei disegni che avevamo formati, p. e. di percorrere l’oasi sino all’ultimo limite verso oriente per vedere se realmente vi è una strada che di là conduca alle oasi egiziane, di visitare Erbehna, l’oasi posta ad occidente, non poterono però esser posti ad effetto, perchè a principiare dal giorno dopo il nostro arrivo le scene turbolente si succedettero incessantemente l’una all’altra, finchè, dopo esser dimorati 10 giorni in Boema, fummo dichiarati prigionieri, e la cattività terminò colla fuga ed il completo saccheggio del nostro campo.
Quel giorno, infatti, piombò nel nostro attendamento un gran numero di Suia armati sino ai denti e chiesero si pagasse loro immediatamente «l’Hak el-drub», ossia il pedaggio.
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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano 1913
pagine 310 |
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