Le cose erano giunte a tal segno, che la nostra vita era sospesa ad un filo. Fortunatamente lo Scich Krim el-Rba resistette alle suggestioni di Bu Guetin e Sidi Aghil, che credettero venuto il tempo di accelerare lo svolgimento del dramma, e m’informò ch’ero destinato a venir pugnalato nel sonno. Egli mi offrì un asilo nel suo campo, a Surk, dandomi per guida suo genero Smeida.
Io chiamai allora i miei compagni, li informai minutamente di tutto e convenimmo di uscire dal campo separatamente e poscia riunirci più lungi, il che ci riuscì nel buio della notte. Smeida ci fece procedere solleciti; ma fu una marcia terribile, e maggiormente spaventosa, essendoci allontanati dalla linea che dovevamo seguire. Smeida andò a riconoscere il cammino e alla mezzanotte arrivammo all’Haush (97) di Krim el Rba, con grande contentezza del buon Scich. Eravamo salvi.
Quando chiarì il giorno, avevamo già avuto notizia in Surk del sacco del nostro campo: Bu Guetin ed i suoi accoliti, arrabbiati nel vedere che la loro preda erasi posta in salvo, fecero a brani le tende, ruppero le 18 casse, in parte grandissime, sparsero qua e là i viveri, stracciarono i libri ed i documenti, rovinarono gli strumenti, sconvolgendo poi tutto il terreno, in cerca di denaro sonante. In ciò almeno i Suia si trovarono delusi nelle loro aspettative. Essi si erano fitti in capo, e Bu Guetin specialmente ne aveva sparso la voce, che recassimo con noi 7000 Bu Thir (talleri di Maria Teresa): invece non ne trovarono che 300.
Tutta l’oasi era informata dell’assalto e del saccheggio: la nuova si era diffusa con tale rapidità, come se fosse stata trasmessa per telegrafo.
| |
Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano 1913
pagine 310 |
|
|
Scich Krim Bu Guetin Sidi Aghil Surk Smeida Haush Krim Rba Scich Surk Bu Guetin Suia Bu Guetin Bu Thir Maria Teresa
|