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      Meno alcune scatole di carne che, sebbene usassi la massima parsimonia nel distribuirle, non durarono a lungo, eravamo stati spogliati di tutti i viveri, ed i polli di cui ci eravamo provvisti erano serviti a quei ladroni per far baldoria a nostre spese.
      Ai 14 di ottobre giungemmo nuovamente a Gialo, dove questa volta fummo accolti dai principali mercanti con dimostrazioni di sincera simpatia. Essi ebbero pietà del nostro misero stato ed alcuni dei più ricchi offrirono financo di prestarci del denaro. Essi non avevano ora più nulla a temere rispetto all’Uadai, ed avendo la comunità ricevuta una salutare lezione dal governo di Bengasi per la sua riprovevole condotta - il Pascià aveva fatto incarcerare alcuni Mogiabra in Bengasi, ed estorto da loro 100.000 piastre per avermi trattato con così poco riguardo - non sapevano ora come colmarci abbastanza di cortesie. Quel che più ci riuscì gradito, però, furono i cibi europei recatici dal Caimacan, biscotti, ulive, formaggio di Creta, ecc.
      Non ci fermammo in Gialo che una notte soltanto, e partimmo poscia per Augila, dove egualmente il soggiorno si prolungò appena di due giorni. Anche qui trovammo che le cose avevano interamente cangiato d’aspetto. Lo stesso Omar Bu Haua, lo Scich della Zauia el-Istat di Kufra, che ora trovavasi in Augila, non solo incaricò il proprio figliuolo di venire in suo nome ad esprimerci il suo rincrescimento di quanto ero accaduto, ma ci mandò anche dei viveri ed un pranzo. Non ebbe il cuore, però, di venire a scusarsi personalmente.


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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano
1913 pagine 310

   





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