Se invece essi giungono sia in una provincia scartata dell’impero Ottomano, dell’Egitto o dell’Arabia, da lungo tempo sottomessa alle leggi del profeta arabo, sia in paesi musulmani, ieri ancora pagani, ove regnano la tiepidezza e l’indifferenza, vi s’installano modestamente come maestri di scuola ed intraprendono l’opera paziente d’indirizzare secondo le loro vedute la generazione dell’avvenire, che essi vogliono trovare, ad un dato momento, composta di servitori docili della loro politica. Ben presto lo spettacolo delle loro virtù e delle loro destre ma discrete allusioni alla vanità dei beni di questo mondo paragonati ai godimenti eterni, inducono dei poveri diavoli ad abbandonar o dar loro in legato chi un campo, chi un giardino e, poco a poco, si costituiscono così a profitto dell’ordine dei veri possessi, che si è visto estendersi sino alla totalità delle terre coltivabili di un’oasi: e ciò può qualificarsi come prova della devozione realmente straordinaria degli abitanti delle oasi verso la confraternita, se si tien conto della somma enorme di fatica che costa all’uomo la coltivazione di un’oasi. Il Rohlfs stesso ebbe varie prove della trasformazione di certi luoghi per opera degli Snussi, particolarmente a Farâfra (oasi egiziana del deserto Libico) ed a Gialo (oasi a sud della Cirenaica) - ove gli abitanti, da indifferenti o tolleranti che erano, in pochi lustri si mutarono in zelatori fanatici della confraternita, che in quelle oasi venne al possesso dei più bei giardini e monumenti.
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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano 1913
pagine 310 |
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