A Voi AUGUSTISSTMO RE conveniva l’offerta di quest’operetta. Piccola quantunque di mole è però sufficiente per rendermi ardito ad umiliarvela in vista di quello, che tratta ricercato sempre dai più valenti Filosofi, esaminato per rintracciarlo dai più insigni Anatomici, e Naturalisti, e da niuno di questi per quanto pare finora compreso.
La grandezza pertanto di quello, sopra cui la stessa aggiravasi, richiedeva un Mecenate alla medesima somigliantissimo. E dove trovarlo fuori della R. M. V. che tanto ha a cuore le ricerche più utili, e massimamente quelle, che possono essere profittevoli all’umanità?
VOSTRA dunque sembra essere di ragione quest’operetta, e perchè produzione di un vostro Suddito fedelissimo, e perchè da V. M. scelto ad essere Professore in una delle Vostre Università, il di cui oggetto è d’investigare, e d’insegnare quanto può esser più proficuo, e vantaggioso per l’uomo.
Degnandola di uno sguardo mirerete la paziente fatica dell’Autore in indagare con una serie moltiplice, di replicate sperienze, ed osservazioni sopra infiniti animali lo scioglimento, e la causa di que’ moti meccanici, che dal più nobil viscere si diffondono per ogni parte della machina animale, la cui origine attribuir devesi a quel principio universale, che tanto illustrò il celebre Padre Beccaria una volta Professore dell’Università di Torino.
Accogliete con la R. V. CLEMENZA prima, e più rispettabil dote dell’Animo Vostro l’Autore insieme con la sua fatica, degnate questa, e quello dell’AUGUSTA Protezione Vostra nell’atto, in cui col più profondo, ed ossequioso rispetto ascrive a particolar onore di essere
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