Della R. M. V.
Umilissimo Servo, e Suddito
LUIGI ROLANDO.
PREFAZIONE.
Nient’avvi di più comune, che il sentire rimproverare alla Medicina di non aver fatto que’ rapidi progressi, che in quest’ultimi tempi fecero le Scienze a giusto titolo col nome di esatte designate; se si riflette però altro non essere questa Scienza che l’applicazione delle cognizioni, e dei fatti, che ci forniscono le suddette, si scorgerà, che di necessità il perfezionamento di queste deve precedere i passi di quella. Or chi non vede, che più esatta idea si avrà di certe oscurissime affezioni morbose allora soltanto, che per mezzo dell’anatomia perfettamente sarà sviluppata la struttura di organi importantissimi, e che meglio saranno conosciute le fisiche proprietà delle parti componenti i medesimi? E chi parimenti non scorge, che più facile, e sicuro sarà il metodo di guarirle, allorchè per mezzo della Chimica, e delle altre Scienze naturali si avranno esatte nozioni sulle mutazioni, che tanti corpi o sostanze medicamentose sono valevoli ad indurre ogni qual volta vengono ad agire sopra la fibra animale?
Malgrado questi gravissimi ostacoli non oserei però negare, che dalle belle scoperte fatte da celebri, ed insigni Indagatori delle cose naturali non si fosse potuto tirare molto miglior partito per la pratica di quello, che siasi fatto finora, il che parmi provvenire da doppia cagione.
In primo luogo sogliono i Pratici dimostrare quasi un disprezzo, e considerare come inutili le scoperte, ed i lavori che tendono a svolgere la struttura, ed a rischiarare le funzioni dei diversi esseri viventi, e trascurano le numerose cognizioni, che si hanno dalla Fisica, dalla Notomia, dalla Chimica, e dalla Storia naturale cotanto necessarie ad esercitare con fondamento la Medicina.
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