Coll’idea di osservare quali effetti inducesse una corrente di fluido galvanico diretta dal cervello alle varie parti del corpo, ho trapanato il cranio ad un majale, quindi introdussi un conduttore dell’Eletromotore del Volta negl’emisferi del cervello tasteggiando ora una parte, ora l’altra, nel mentre, che l’altro filo veniva applicato a varie parti del corpo. Da queste sperienze ripetute in varj quadrupedi, e volatili altro non ottenni, che violente contrazioni, ed osservai, che queste erano molto più gagliarde, quando il metallico conduttore penetrava nel cervelletto. Gl’emisferi però del cervello nel majale erano stati non poco lacerati dalle ripetute introduzioni della punta del coduttore, sicchè i corpi striati, i ventricoli rimasero non poco guasti: ma l’animale non ostante visse per 12. ore in uno stato di sopore, e sarebbe vissuto di più, se non gli si fossero fatte ulteriori offese.
Da quest’esperienze non ho subitamente dedotto quelle conseguenze, che trassi dopo aver scoperto essere gl’emisferi del cervello un’ammasso dl fibre destinate a produrre singolari movimenti, e dopo aver tentato altri sperimenti sopra il cervelletto, che avrò luogo di riferire parlando di quest’organo.
Un capretto molto snello, a cui ho trapanato in due siti il cranio mi diede risultati più soddisfacenti. Introdussi uno stiletto per uno dei fori fatti col trapano, sicchè recisi quasi tutti que’ filamenti di sostanza midollare, che travversano la porzione cinerea, per cui acquista questa il nome di corpo striato, offesi pure il corpo calloso, ed il setto lucido, non ostante l’animale si manteneva in piedi, ed andava girando attorno dal lato della parte offesa: mezz’ora dopo feci una consimile lesione al sinistro emisfero, ma recisi i filamenti descritti più vicino alla loro origine, e dove conservano ancora il nome di gambe del cervello.
| |
Eletromotore Volta
|