Quello che più d’ogn’altro mi pare suscettibile di quest’operazione, si è la laplisia, in cui tre ganglj principali circondanti l’esofago formano il centro, da dove partono i filamenti nervei, che si distribuiscono per tutto il corpo. Tagliai destramente quasi la metà di questi ganglj lasciandoli però ancora tra di loro uniti, nè mi parve che l’animale desse segni di grave, e subita lesione, cosa, che si osservava quando due ganglj venivano recisi, e portati via, poichè prestamente moriva.
Sopportano più gravi offese agl’organi fungenti le veci di cervello, e cervelletto gl’animali, in cui il nervoso sistema è interotto da ganglj numerosi, quali sono gl’insetti, ed i crustacei: Nessuno ignora, che si può tagliare il capo ad una mosca, ad una locusta, ad un scarabeo, ad un cervo volante, senza che l’animale sia affatto privo della locomozione, poichè numerosi ganglj possono far le veci di cervelletto per le parti, che da questi ricevono ramificazioni. Osservai però, che la locomozione molto più imperfettamente si eseguisce, e che nessuno di questi sopravvive alle 24. o 48. ore dopo la decapitazione, ed infine restano privi d’ogni movimento, se con qualche violenza si strappa il capo dal busto in guisa, che quasi tutto il cordone nerveo venga pure stirachiato, ed offeso; l’incontrario accadendo qualora vien reciso in maniera, che il ganglio sotto l’esofago situato rimanga sano, ed illeso.
Da questo parmi doversi conchiudere, che gl’organi, da cui il sentimento egualmente, che il moto dipendono, sono tra di loro talmente confusi, ed uniti negl’invertebrati, che impossibile pare il poterli separare, cosa che mi riserbo a maggiormente dilucidare in luogo più acconcio, dimostrando, che così limitate sono le funzioni del sentimento in questi animali, che quasi non evvi bisogno di un’organo distinto per esser messe in esercizio.
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